de rerum natura – RICCARDO FURINI
3 – 21 dicembre 2022
in Via Garibaldi 22 a Ferrara
“De rerum natura”, questo il tema dell’opera di Riccardo Furini che vuole ispirare una riflessione profonda sia sullo stato delle cose sia sull’importanza della “missione” che oggi, mai come prima forse, assume il ruolo dell’artista.
Un viaggio visionario dentro la durezza della dimensione naturale quando questa si faccia palesemente ostile allo sguardo umano accompagnata da un sentimento malinconico e nostalgico di chi rimpiange ad oggi uno stato di semplicità, pago dell’essenziale purché si possa uscire da una prigione costruita dalla mancanza della consapevolezza del limite. Come per l’immenso poeta Lucrezio, anche Furini sembra suggerire il pensiero inquietante che riguarda la fatica dell’umanità nell’uscita da uno stato di bestialità, sotto la spinta di una forma di intelligenza che ha poi finito con il costruire la sua condanna all’inferno. Il riferimento esplicito dell’opera è proprio agli effetti infausti di ogni forma di progresso che non voglia considerare la potenza incontrastabile della natura, la quale come sosteneva Platone, vince sempre. La condanna dell’umanità non è quindi nel progresso, ma nel fare di questo un mito al punto tale che possa seppellire la bellezza originaria di questa terra. Ed è qui che urge la voce poetica ed artistica, la dove le altre si fanno silenti, obbedienti o peggio ancora indifferenti.
Solo l’artista oggi può, sempre che abbia il coraggio eroico di farsene carico in un mondo disanimato, gridare questo urgenza di recuperare una giusta armonia tra “caos” e “logos”, dimensione giocosa e ordinata dell’esistenza. Toccato il fondo occorre risalire, non adagiarsi sul niente che si afferma e inghiotte i silenti. L’artista dona quindi una voce alternativa al “il più inquietante fra tutti gli ospiti” come lo definiva F. Nietzsche, il nichilismo.
testo a cura di FRANCESCA BOARI