… la galleria d’arte più piccola del mondo, l’unica galleria sempre aperta, l’unica galleria dove non si entra

7MQ – la galleria d’arte contemporanea più piccola del mondo.

Si alterneranno opere di artisti emergenti e affermati, selezionate dal direttore artistico Giorgio Cattani.

In Via Garibaldi 22 a Ferrara c’è la galleria d’arte contemporanea più piccola del mondo: 7MQ.

La galleria è aperta 24 ore al giorno, 7 giorni su 7, ma non si può entrare. L’idea alla base di questo progetto innovativo è quella di offrire l’arte a tutti, sempre disponibile e sempre visibile.

Il direttore artistico della galleria, Giorgio Cattani, ha dichiarato: “7MQ è un progetto che vuole portare l’arte al di fuori degli spazi tradizionali e renderla accessibile a tutti, in qualsiasi momento del giorno e della notte. La galleria è stata progettata per essere vista dall’esterno, come un’opera d’arte pubblica, con l’obiettivo di creare un punto di riferimento culturale nella città”.

La galleria è situata in una posizione privilegiata, Via Garibaldi 22 nel centro storico di Ferrara ed è visibile da una finestra. All’interno dello spazio espositivo, che misura appena 7MQ, saranno esposte opere di artisti emergenti e affermati.

La galleria d‘arte contemporanea più piccola del mondo è stata creata per offrire una nuova prospettiva sull’arte e sul modo in cui la vediamo”, ha spiegato Giorgio Cattani in occasione dell’inagurazione. “Questo progetto è stato concepito come una provocazione alla nostra società, dove le dimensioni e il consumo sono diventati elementi centrali della nostra cultura. La galleria d’arte più piccola del mondo sfida le nostre aspettative, costringendoci a rivalutare il nostro rapporto con l’arte e con lo spazio”.

7MQ è stata ideata per soddisfare le esigenze degli amanti dell’arte contemporanea, ma anche per attirare l’attenzione dei turisti che visitano Ferrara. La galleria d’arte contemporanea di Ferrara è stata già citata da diversi media e si prevede che attirerà numerosi visitatori.

7MQ è un luogo unico dove l’arte contemporanea si fonde con la creatività e l’innovazione, che porta l’arte fuori dagli spazi tradizionali e la rende disponibile a tutti, in ogni momento della giornata offrendo un’esperienza unica per gli amanti dell’arte e per coloro che sono curiosi di scoprire nuovi talenti.

7MQ è un progetto di Laboratorium Art Gallery

attualmente in mostra

  • caecus non judicat de colore

    caecus non judicat de colore – STEFANO PIZZI

    16 settembre – 21 ottobre 2023

    in Via Garibaldi 22 a Ferrara

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    Chi non vede non può giudicare i colori, questo è il titolo della mostra che Stefano Pizzi porta a 7MQ Galleria in Ferrara via Garibaldi 22.
    L’artista, rispettando la storicità della città, dove De Chirico porta all’arte il personale pensiero Metafisico, attualizza con il suo originale gesto pittorico, l’introspezione Dechirichiana e, con effetto sublime, ne crea un new_pop di attualissimo significato.
    Infatti la realtà “millennia” stordendo con le sue “vetrine luccicanti” una società, ubriaca di colori bugiardi annullando il pensiero, Pizzi ribalta il tavolo e dà con i colori il senso della bellezza diversificata di un oggi sempre più cosmopolita e senza confini.
    Solo chi non vuol vedere rende grigio il suo vivere.

    testo a cura di Giorgio Cattani per 7MQ

    L’artista Stefano Pizzi, vicedirettore ed attualmente titolare di Cattedra di Pittura, Responsabile delle Relazioni Esterne e della Comunicazione e membro del Consiglio di Amministrazione all’Accademia di Belle Arti di Brera, nasce negli anni ’50 del secolo scorso. Una formazione artistica ed intellettuale, iniziata a Milano, nel Palazzo Braidense, nel corso degli anni ’70 dove ha frequentato
    dapprima il Liceo Artistico e in seguito la Scuola di Pittura dell’Accademia. Gli anni di studio hanno quindi coinciso con i fermenti sociali di quel periodo storico segnando indelebilmente l’indirizzo della sue ricerca, indirizzandola così nel solco dell’impegno sociale. La scelta estetica di Pizzi si concentra, in ambito laboratoriale, sul dialogo tra la pittura e il suo supporto che tecnicamente si esplicita in un rapporto imprescindibile tra l’iconografia dipinta ed i materiali sui quali sceglie dare forma al suo linguaggio. Una dialettica tra soggetto e contesto, significato e significante che, da sempre, contraddistingue il lavoro dell’artista
    all’interno del sistema dell’arte verso il quale ha sempre assuntouna posizione critica se non antagonista. Di fatti si allontana volutamente da un concetto, a suo avviso, superato di “arte per l’arte”, ponendo invece cura e slancio vitale su un linguaggio artistico che sappia trovare nel reale e nella storia sociale gli interlocutori indispensabili. Come se il messaggio fondante della sua poetica potesse tradursi nella piena accettazione che non esiste una coscienza intellettuale dell’arte, bensì dell’opera d’arte se questa riesce a tradurre una visone del mondo che possa superare di gran lunga il suo artefice.


    testo a cura di Francesca Boari